L’atletica piange la scomparsa del professor Masi

In questi giorni che dovrebbero essere di festa, un altro grave lutto ha colpito il movimento dell’atletica. L’ennesimo di un anno disgraziato.

La sera del giorno di Natale, è venuto a mancare a Treviso il professor Aldo Masi, per decenni “voce” e anima di infinite attività legate al nostro mondo. Aveva 78 anni e da qualche tempo era ricoverato all’hospice Casa dei Gelsi, dove si è spento.

Diplomato all’Isef e laureato in Lettere, Aldo Masi ha frequentato i campi di atletica sotto molteplici vesti: era stato insegnante di educazione fisica, allenatore, dirigente, giudice di gara.

Aveva scoperto campioni come Gabriele Ferrero e Fulvio Maleville, talenti in erba come Salvatore Bettiol, che per primo notò in una corsa di paese. Fu commissario del Comitato provinciale Fidal di Treviso, assessore al Bilancio del Comune a metà degli anni ’80 e consulente dell’assessorato allo Sport (memorabili le manifestazioni giovanili da lui organizzate in città). I più, però, lo ricordano soprattutto come speaker competente e appassionato.

Un autentico maestro – anche di stile – che, con il microfono in mano e l’immancabile registratore a cassetta sul tavolo, esprimeva una passione senza confini per l’atletica: non c’era gara, dalle riunioni provinciali ai grandi eventi di piazza, dai cross alle manifestazioni scolastiche, che Aldo Masi non avesse commentato.

Non c’era atleta – campione o no – a cui non avesse riservato una citazione, una stretta di mano, un sorriso, un consiglio. Nel 2017, a Tarzo, era anche stato premiato con il riconoscimento alla carriera nel corso dell’annuale festa provinciale. Salì sul palco commosso, insieme ad alcuni dei suoi allievi d’un tempo e ad Aleardo Scalco, presidente dell’Atletica Stiore, società da lui fondata e di cui era presidente onorario.

Negli ultimi anni, a causa dell’avanzare dell’età, lo si vedeva sempre meno sui campi di gara, ma, anche da lontano, continuava a seguire quel mondo dell’atletica che aveva rappresentato gran parte della sua vita e che ora lo ricorda con infinito affetto. La sua voce continuerà ad accompagnare i ricordi di migliaia di atleti che, grazie a lui, almeno per un istante, si sono sentiti protagonisti.

“Hai trasformato l’atletica in un un mondo fantastico”, ha scritto su Facebook un’atleta di qualche anno fa.

Ciao Aldo, grazie di tutto.